Libertà individuale e giustizia sociale

Sarà impossibile ricostruire la sinistra in Italia senza partire dalle idee e dalla “fusione” di tre grandi maestri come Piero Gobetti, Carlo Rosselli e Antonio Gramsci, unendo nella maniera più completa e radicale la libertà individuale e la giustizia sociale. Non esiste infatti società liberata senza l’emancipazione della persona, né autentica libertà individuale senza una liberazione sociale nel senso della giustizia e dell’equità. Non possono esistere diritti – né civili né sociali – senza i doveri legati all’appartenenza ad una comunità; ma nemmeno doveri giuridici senza la piena garanzia dei diritti individuali.
Sembrano verità evidenti, eppure nella storia sono stati pesantemente scissi e separati, dando vita alle dogmatiche antinomie tra liberismo e “comunismo” nelle loro versioni estreme. Solo il liberalsocialismo può unire e integrare queste false opposizioni in una feconda dialettica politica; ma le tradizioni liberale progressista e socialista libertaria sono state emarginate dalle ideologie più sterili e antitetiche. È tempo di tornare all’abc di quella democrazia sociale teorizzata sia in Europa che negli Stati Uniti dalle menti più aperte del Novecento: Bertrand Russell, Jean-Paul Sartre, J.M.Keynes, Herbert Marcuse, John Dewey, Karl Popper, John Rawls, oltre ai liberalsocialisti italiani come Gobetti, Rosselli, Basso e tanti altri. Che gli innumerevoli errori del passato, e l’attuale deserto politico a sinistra, servano almeno a qualcosa!

Lascia un commento