I miei figli, io li vaccino!

di VALENTINA PENNACCHINI

Io vaccino i miei figli… L’obbligo vaccinale non rappresenta alcuna violazione della libertà individuale. La libertà soggettiva finisce laddove comincia quella altrui. Le vaccinazioni servono a preservare la salute della comunità.

Io son stata vaccinata per il vaiolo. La malattia è scomparsa e i miei figli non si vaccinano. Se “io” non mi fossi vaccinata, i miei figli…

L’antipolio ha salvato milioni di bambini. I miei genitori convivevano con coetanei che portavano le pesanti conseguenze della malattia. Ma torniamo ai confini della libertà. Un immunodepresso ha diritto a vivere? Non credo nessuno abbia dubbi. Immunodepressi prima o poi, ahimè, lo diventeremo quasi tutti…. Immunodepressi sono i malati oncologici sottoposti a chemioterapia, i trapiantati, i diabetici, alcuni cardiopatici ed altre categorie con patologie polmonari, oltre ai soggetti sottoposti a terapia cortisonica. Queste persone, se dovessero contrarre una di quelle malattie per cui ci si vaccina, rischierebbero la pelle.

Il problema oltrepassa le aule scolastiche. La Ministra pensa di risolvere il problema istituendo “classi speciali” di vaccinati, però purtroppo nessuno può impedire negli spazi comuni i contatti tra bambini immunodepressi e gli altri. Il provvedimento ovviamente fa acqua da tutte le parti nel tentativo di conciliare le istanze no-Vax e pro-Vax. Tuttavia ad esser immunodepressi non son solo i bambini e per tutelarli bisogna vaccinare i bimbi. Gli adulti sani hanno peraltro una percentuale più bassa di contrarre le malattie per cui è prevista la vaccinazione.

Ci si può interrogare sul numero e sui tempi dell’obbligo ma certe cose è meglio lasciarle alla scienza e non al fai da te. L’immunità di gregge – sebbene non ci piacciano le pecore – non è roba da pecoroni ed ha un suo perché. Se poi nell’era dell’informazione ci si sente scienziati per aver letto qualcosa in rete… meglio una doccia fredda.

Per i “gomblottisti” è bene chiarire: per le case farmaceutiche un malato è “un affare migliore” di mille vaccinati. Che poi la presa di coscienza sia di fatto preferibile all’imposizione… è ovvio. Che sia meglio premiare chi assolve l’obbligo piuttosto che sanzionare chi non lo assolve… pure. Intanto, e a prescindere, per senso civico, io i miei figli li vaccino.

(Valentina Pennacchini – insegnante)

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