di GIORGIO CREMASCHI –
Man mano che si avvicinano i ballottaggi gli elettori della sinistra, che ancora esistono nonostante tutto, vengono chiamati ad ossequiare quel rito autodistruttivo che risponde allo slogan: sempre meno peggio il Pd che gli altri. I candidati di quel partito improvvisamente si riscoprono progressisti vecchio stampo e fieramente antifascisti, e mettono nel campo del fascismo alle porte qualsiasi avversario si trovino di fronte. La ministra Boschi si distingue da tempo in questa campagna.
In questo modo i candidati del PD tentano di far dimenticare che essi sostengono la controriforma della Costituzione targata Renzi e voluta da poteri economici come quello della Banca Morgan. Quella che ha scritto che bisogna sbarazzarsi delle Costituzioni antifasciste perche fanno da ostacolo alle politiche economiche liberiste. Quelle politiche che nei Comuni vogliono dire privatizzazioni, tagli sociali, aumento della povertà e del disagio. Politiche che i sindaci PD hanno assecondato o addirittura fatto proprie.
I candidati PD tentano di far dimenticare che la controriforma della Costituzione riduce il loro ruolo a quello di impiegati del governo che devono solo ubbidire a tutti gli ordini superiori, fino a quelli della Troika. E cercano anche di far dimenticare che lo Sblocca Italia e il Decreto Madia devastano l’ambiente e danno al governo il potere di decidere al posto di comuni e regioni, quando si tratti di inquinare o magari privatizzare l’acqua.
A parte gli scandali, e la degenerazione del potere di cui anche essi spesso fanno parte, i candidati sindaci PD tentano di fa dimenticare che il voto dato a loro sostiene Renzi e il suo progetto politico.
Essi contano sulla memoria da pesce rosso, cioè a brevissimo termine, di una certa sinistra che pure li ha contestati, ma che al momento buono sembra dimenticare tutte le proprie ragioni .
Non piace chi il PD ha di fronte? In alcuni casi è comprensibilissimo, anche se sfido chiunque a trovare differenze ad esempio tra Sala e Parisi, neanche con il vecchio gioco della Settimana Enigmistica. Ma la questione di fondo è un’altra: chi dice no alla controriforma non può votare PD, si astenga se non gli piace nessuno, ma non dia voti a Renzi per interposta persona.