Quella fiammella (socialista) sotto la cenere…

di ENEA BORIA –

Breve, plastico riassunto, di una perdita di credibilità che ha portata storica.
Essendo libero, in questo momento, da tessere e appartenenze, cerco di coltivare l’impegno e la militanza svolgendo una funzione da “sarto”. Là dove mi pare vi siano persone motivate e intelligenti compaio, ascolto, scambio opinioni e cerco di essere il catalizzatore della cucitura di rapporti. Così mi capita un pomeriggio (non si faccia ironia su questo) di presenziare a una bella assemblea di varie componenti giovanili organizzate, in questo momento più o meno interne al percorso costitutivo di Sinistra Italiana.Prescindiamo per un momento dai macroscopici, forse insormontabili (oddio il forse dal mio punto di vista è un eufemismo) problemi di questo percorso. Sento esprimere un livello che magari ci fosse una politica ufficiale in grado di esprimerlo. Gente sotto i 30 (in qualche caso ampiamente sotto i 30) e veramente pochi i fuoriquota come me (e per fuoriquota s’intende comunque sotto i 40) che veramente si capisce che prima di aprire bocca si preoccupa di capire e che non apre bocca senza avere dietro le proprie spalle una analisi chiara, fondata, documentata.
Si parla di reddito e di nuove forme di economia (sharing economy e compagnia).
Sento discorsi assolutamente fondati e lineari sulla assoluta “internità” concettuale e pratica del reddito minimo garantito nelle logiche neoliberali, prevale con chiarezza l’idea che si tratti di strumenti che hanno funzione transitoria per riassorbire le sacche di emarginazione ma devono necessariamente essere accompagnati da piani di lavoro garantito, pubblicamente finanziati.
In deficit? E come altrimenti? E il debito pubblico? Non pigliamoci in giro, quello è l’ultimo dei problemi, anzi, tendenzialmente non è proprio un problema.
Altrettanto sulla sharing economy, cioè economia di sussistenza, strumenti per sopravvivere a un impoverimento massimo senza metterne in discussione le fondamenta. Strumento attraverso il quale si estrae plusvalore dalle esistenze stesse.
Ma smettiamola di raccontarci cazzabubbole, insomma, all’uberizzazione delle esistenze ci si oppone!

Si va addirittura oltre. Si parla di politica industriale, di ricostituzione a guida pubblica di industria strategica. Vado in sollucchero.
Qua ci sono dei ragazzi e delle ragazze che si sforzano di essere degnamente SOCIALISTI.
Il “sinistratismo” degenere non si è mangiato tutto. Certo il problema della finanziabilità dei progetti con l’UE di mezzo resta sotteso, ma si capisce che la sala è una di gente che “1+1” l’ha già fatto. Manca il coraggio di dirsi apertamente “=2”, ma dentro le teste quel “=2”, almeno per molti, è evidente che già c’è.

Poi ti salta fuori anche l’unico che è stipendiato da una segreteria di partito per non aver bisogno di fare altro nella vita che ti infila la stoccata al veleno (verso i suoi stessi compagni. Io in questo momento sono il compagno di tutti e di nessuno, faccio il sarto! ) che ti butta lì un: sì, tanti bei discorsi, ma alla fine de che cazzo stamo a parlà?, la politica è alleanze mica dire belle cose, e la strada è tracciata, il solco è di internità al centrosinistra.

E dopo la boutade prende e se ne va.

Mi consola aver visto che NESSUNO l’ha presa bene.
Ma compagni, compagne, mettetevelo in testa per bene: se quel congresso non lo vincete tutta la vostra fatica (evidentemente molta, perché si capisce che per parlare e ragionare su basi così fondate vi siete fatti un culo come una capanna per studiare e capire le cose ) non servirà a un emerito cazzo di niente, perché a dir tanto verrete usati per attaccare i volantini di gente che potrebbe anche fare a meno di parlare dato che l’unico progetto che ha è un percorso di continuità che preveda la poltrona e null’altro, al seguito di chi vi ha “voucherizzato” la vita.

Volete provarci a prendervi il partito? Chapeau. I miei migliori, e più sinceri, auguri. Ma sappiate che non ci sono i margini per un percorso di internità di altri 3-4 anni prima del successivo congresso, se il primo lo perdete. Dentro una Sel 2.0 rimarreste soli. La base sociale che potrebbe essere attratta dalle vostre proposte, di fronte a Sel 2.0, si asterrà o voterà M5S ( o in qualche caso addirittura per la Lega). Non vincerete altri congressi, se perdete il primo; perché se perdete il primo lì dentro rimarrete soli in mezzo agli aspiranti assessori. PUNTO.
Il burocrate capetto stipendiato, ve lo ha detto apertamente, in pratica, che si dice “NO” perché bisogna sembrare qualcosa, ma alla fine la prassi è quella del Pisapia.
Ho cominciato a votare nel ’96. Lasciatevelo dire da uno che è stato già esattamente al posto vostro 15-20 anni fa. L’ho già vissuto in prima persona come va a finire….
L’ho vissuta tutta quest’epoca di “svendita di sé” che ci ha portati alla marginalità attuale.
Avete persone che non meritano di essere svendute.
Sta a voi.

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