di FABIO GREGGIO –
Ci ha colpito l’improvvisa colata di acredine, quasi organizzata, nei confronti di Greta e del movimento spontaneo nato attorno a lei in tutto il pianeta. E’ un buon segno. Il Capitale ha paura ma non si è fatto cogliere impreparato. Con un copione quasi già scritto, e all’unisono, i media legati ai capitali hanno diffuso notizie fuorvianti, immagini fake, notizie false sulla ragazzina. Preoccupati di qualcosa previsto ormai da tempo: la massa critica, i giovani che ciclicamente nella storia si ribellano ad una società obsoleta e ormai non più in sintonia delle esigenze reali.
È bastato un suono di diapason per far scendere in piazza giovani che mai si sarebbero mossi per le vecchie ideologie novecentesche, gli -ismi in disuso, le belle idee rovinate da politici contemporanei mossi solo dal potere dalle incapacità, dall’odio.
Il Capitale si è subito manifestato diffondendo il verbo del dubbio nei social, il tutto ripreso da quello che è ormai l’esercito di faziosi, ora di destra ora di sinistra, che determinano oggi spostamenti importanti di opinioni, idee.
Greta la falsa, la marionetta, lo strumento falso dei potenti.
Il 68 ha insegnato al Sistema che la piazza si può gestire, manipolare, metabolizzare.
Il Che era il volto del 68: il sistema ne ha fatto un business di magliette e gadget. Questa metafora ha insegnato al Sistema ad essere pronto, i moti di piazza possono sfuggire se hanno valenza anarchica, come i gilet gialli francesi.
Ma se sono moti giovanili possono fare danni planetari con messaggi buonisti.
I gilet gialli si combattono con infiltrazioni che causano danni per essere odiati dal popolo.
Le idee no, non si possono camuffare. Occorre intervenire subito. Per la prima volta dal 77 i giovani tornano in piazza per questioni di ideali. Organizzati da tam tam dei social che viaggiano alla velocità della luce, i giovani assaporano la sensazione di diventare di nuovo protagonisti e padroni del loro futuro, davanti ad una società vecchia ed egoista che li ha messi in un angolo, sfruttati, ricattati e a cui lascia un pianeta in metastasi, soggiogato dal profitto in cambio della salute.
Noi di MRS siamo con il nuovo da sempre.
L’illusione del M5S ci aveva convinto di un nuovo percorso, interrotto bruscamente da una serie di scelte stucchevoli come l’alleanza con la destra più xenofoba che ne ha causato una deriva lontana dai nostri valori.
Abbiamo perso tempo. E ne stiamo perdendo ancora. M5S avrebbe potuto essere il nuovo orizzonte progressista, bruciato ormai in modo irreversibile sull’altare del voler governare a tutti i costi come costola fascista.
MRS però ha il compito da sempre di lavorare ad individuare le nuove pulsioni che si muovono nell’area progressista. Per questo ci sentiamo in dovere di guardare con molta attenzione al nuovo movimento ecologista nato attorno a Greta.
In una società anziana e sempre più conservatrice, cristallizzata in valori ormai largamente superati sul piano oggettivo, che tenta con aggressività un ritorno a certezze medioevali, noi MRS ascolteremo con attenzione questi segnali.
E quelli fino ad ora ascoltati sono molto positivi.
Compreso il segnale di paura del Sistema, del Capitale.
La loro paura è la nostra certezza.
(Fabio Greggio)