di GIANCARLO IACCHINI –
La cosiddetta variante delta (ex indiana) ha perlomeno consentito di fare chiarezza su molte cose, sgombrando il campo da diverse ipotesi strampalate. Smentendo insieme catastrofisti e “faciloni”, ha dimostrato che l’allarme è fondato ma l’allarmismo no; che questo virus è davvero molto insidioso, ma che siamo sulla strada giusta per venirne finalmente fuori.
Lo dimostrano in modo lampante i dati inglesi. Premessa: il loro sito ufficiale vanta una copertura vaccinale completa del 60%, contro il quasi 30 di quella italiana, ma attenzione, in Inghilterra la percentuale si riferisce alla popolazione ADULTA, mentre i dati italiani rapportano i vaccinati a TUTTI i cittadini: questo significa che il vero confronto non è 60 a 30, ma 48 a 30, e che cioè metà dei britannici o non sono ancora coperti o lo sono solo parzialmente. Se a questo aggiungiamo i dati ormai chiari sulla “riuscita” del vaccino (per dirla in modo rovesciato, 2 su 10 possono contagiarsi lo stesso, 1 su 10 ha ancora bisogno dell’ospedale ma la morte da covid sembra scongiurata per tutti), allora i numeri attuali della pandemia hanno una logica molto limpida e difficilmente equivocabile.
1) Alla faccia della “stagionalità” del virus, che ovviamente c’è ma non spiega tutto, la curva inglese è crollata a gennaio-febbraio (da 50.000 casi al giorno ai 6.000 del primo marzo) ed ha ripreso a salire a fine maggio per colpa della variante delta: da 2.000 ai 16.000 contagi di ieri, con una crescita di 8 volte (20 volte più che in Italia, che però fa un quinto dei loro tamponi).
2) A fronte di questa risalita dei “nuovi casi”, i ricoveri sono aumentati non di 8 volte ma di due: da 100 a 200, raggiungendo forse quelli italiani (il forse è dovuto al fatto che noi conosciamo con esattezza solo gli ingressi in terapia intensiva, ma facendo la proporzione il totale ricoveri dovrebbe essere dello stesso ordine di grandezza). Certo è un +100%, ma quando i numeri sono così bassi le percentuali diventano meno significative, altrimenti facciamo come il Tg1 che titolò sul “raddoppio dei decessi” il giorno che passarono da 3 a 6!
3) Quanto ai morti, infine, sono rimasti pressoché stabili (sui 10-15). Nello stesso periodo in Russia (dove la copertura vaccinale completa è ferma al 10%) l’arrivo della variante indiana li ha portati da 40 a 400. E di peggio sta succedendo in Cile e Argentina, col ritorno invernale del virus vecchia versione (come accaduto lo scorso ottobre da noi).
Che altro aggiungere? A me sembra che più chiarezza di così non si possa proprio fare!