Arcipelaghi? Posso già immaginare la reazione di un ipotetico lettore. Magari un militante reduce da svariate esperienze, confronti e immancabili delusioni. Si parla di isole? Si vuole forse avviare un percorso di conoscenza di realtà legate ad esperienze pseudo mistiche stile fine anni 70?… Immagino o posso immaginare le reazioni. Ebbene, niente di tutto questo. La pandemia non è finita, siamo immersi in un contesto turbocapitalista o come lo vogliamo definire. Poco importano le classificazioni scientifiche, il capitalismo ha sempre generato guerre affinché ci fossero riassestamenti delle classi borghesi. I borghesi talvolta alleati con i loro vecchi nemici nobiliari per cercare un senso mistico a queste imprese che null’altro servivano e servono se non a buttare al macello vite di poveri ragazzi. Questo è il contesto attuale.
Nel corso degli ultimi venti anni diversi movimenti hanno fatto capolino e hanno cercato di egemonizzare la scena. Ci fu anche il tentativo di un partito di porsi come partito dei movimenti. Movimento nei movimenti ma partito di governo, parliamo di Rifondazione Comunista con alcune sue correnti fautrici di un tentativo di creazione di un socialismo per il secolo a venire. Fumo negli occhi per alcuni, grande tentativo per altri compagni: fatto sta che tale partito adesso è stato marginalizzato. La situazione attuale vede accanto ai partiti e chiaramente al nostro Movimento una miriade di associazioni che si sono confrontate con il contesto e con i vari contesti locali durante la pandemia. Coloro che popolano tali associazioni provengono da esperienze diverse, esperienze che li hanno portati ad un forte spirito autocritico. Esperienze diverse, confronti e tanta voglia di fare. Cultura, azione e formazione e dibattiti. Talvolta e in alcuni momenti il contenitore PD ha provato (e talvolta ci è riuscito) a candidare alcuni elementi senza poi provvedere ad una loro collocazione come in passato nel partito dei movimenti. Tutto questo e la reclusione pandemica li ha resi vivi e attivi nel sociale e nei quartieri. Tutta questa esperienza li rende aperti al dibattito e critici e oppositivi per ciò che concerne le guerre del capitale.
Potrei anche citare alcune di queste esperienze ma finirei per bruciare l’obiettivo del mio intervento. La volontà, alla quale seguiranno altri puntuali interventi sul nostro sito, è quella di aprirci a queste realtà e a questi contesti. Aprirci, conoscere e farci conoscere. Nulla è perduto e fintantoché potremo continueremo a lottare. Iniziamo e a breve ne trarremo delle indicazioni e delle conclusioni. Purtroppo sono lontani i tempi di Genova 2001, una generazione e un movimento represso e umiliato. Dileggiato e anche talvolta infiltrato il movimento No Tav. Questi sono due esempi, in compenso si ricomincia sotterraneamente a sognare ciò che noi chiamiamo giustizia sociale. La sbornia neoliberista è pronta ad una guerra; prepariamoci e parliamo con tutti coloro che sono presenti. Il nostro sole potrà riscaldare molti e dare molta speranza. In futuro non mancheranno interventi esterni e confronti. Tutto atto a crescere laddove si può, laddove le nostre forze lo permettono, laddove anche provvisoriamente possiamo vivere e militare assieme.
Erich