Le molte… stelle della vecchia cara DP

di ANGELO ORIENTALE

Non sono riuscito a leggere tutti i commenti … ma ho letto attentamente sia la lettera di Marina Franza sia quella di Giandiego Marigo …. Non è mia abitudine entrare nel merito delle scelte individuali, che rispetto anche quando non le condivido, ma c’è un punto che mi fa arrabbiare tantissimo ed è quello della presunta superiorità morale dei 5stelle. io non la vedo. Chiedo scusa ma per chi è vecchio come età e come militanza tutte le “novità” elencate da Marina per me non lo sono; anzi, al contrario, per me sono normalità e la mia rabbia nasce proprio da questo: la norma è diventata un’eccezione.

Mi presento: sono (cosi mi definisco) un orfano della politica dal 1987, cioè da quando lasciai Democrazia Proletaria … un partito che malgrado le rose e i fiori aveva comunque qualche spina. Per me era normale discutere in direzione nazionale se approvare o meno una “deroga” al nostro regolamento ad un deputato monogenitore che non riusciva, avendola messa in regola, a pagare la baby-sitter; per me era normale fare la colletta tra i miei amici quando ero disoccupato per pagare le mie misere 25mila lire di retta mensile; per me era normale e scontato che i deputati e il senatore che avevamo fossero i deputati e i senatori di tutto il partito.

Ma, ed è qui il punto di discrimine che faccio con Marina, era ed è ancora normale non solo avere un ceto sociale di riferimento molto ben preciso ma soprattutto continuare testardamente nella nostra ricerca di “frontiera” non solo teorica ma anche di elaborazione pratica per meglio esprimere i bisogni e le esigenze del famoso “blocco sociale” che pur rappresentavamo, malgrado i numeri. Non sto qui a elencare la produzione industriale fatta dai i nostri eletti che vanno dal riconoscimento dell’Olp come unico legittimo rappresentante del popolo palestinese al piano energetico alternativo nazionale (mai fatto in parlamento neanche oggi), che spaziava dal reddito minimo garantito al proposta di legge per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti (con relativa campagna referendaria), all’idea di difesa popolare con la relativa proposta di disarmo unilaterale, alle nostre elaborazioni sullo scontra tra nord e sud del mondo e tantissimo ancora. E non erano iniziative di singoli né la discussione si fermava agli attivi degli iscritti, anzi…

Eravamo visionari? Forse. Eravamo intempestivi e per questo non compresi fino in fondo? Certamente. Ma eravamo veri e non solo immagine che gioca con le strategie di comunicazione. E tutto quello che facevamo, sia quando perdevamo sia quando vincevamo, il nostro era “arrosto”, concreto, che sfidavamo come tantissimi davide i golia a casa loro: nel sindacato (chi si ricorda ancora le battaglie sulla riduzione dell’orario di lavoro e quelle sull’articolo 18 e sulla contingenza?), lo facevamo nelle piazze, nelle università, nelle fabbriche, e tantissime battaglie ancora ma davvero tante….

E quindi per riassumere, chiedo scusa per la mia nostalgia ma ho bisogno urgente di politica vera, quella fatta con il sudore e con il sangue, quella fatta con le discussioni accese ma vere e guardandoci negli occhi, quella fatta dai tantissimi e guai se le “facce pubbliche che avevamo” (oggi li chiamate leader) sgarravano dal loro mandato …. ed è questa la sinistra che non vedo, che non c’è e, per cortesia, giustificate le vostre scelte senza scomodare il “padre dei consigli”, che non centra nulla con quella roba che c’è dentro i 5stelle anzi, a mio modesto avviso, sono in contrapposizione.

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