Continua la campagna televisiva per invitare i cittadini della Repubblica a inviare 2 euro per ricostruire le scuole nelle zone terremotate.
Ci chiedono 2 euro per finanziare ciò che già paghiamo con le nostre tasse mentre Stato, Regioni, Provincie e Comuni gettano milioni ogni giorno per opere e iniziative utili solo a gruppi di potere amici o per glorificare l’operato di chi si trova ad amministrare la cosa pubblica.
Non è solo una questione di TAV o di Ponti, gli sprechi di questo paese non sono solo nelle grandi opere. Lo spreco di denaro pubblico si evidenzia in quelle piccole e medie opere che ai più passano inosservate: rifacimenti di piazze, abbellimenti (spesso il contrario) nei centri storici, finanziamenti a sagre ,feste e associazioni locali, appalti affidati a maggior ribasso con risultati pessimi e dunque da rifare in breve tempo, incarichi professionali per iniziative inutili, privatizzazione di servizi pubblici e via dicendo.
Un fiume di denaro, il nostro denaro, gettato al vento che dimostra una volta di più la qualità di una classe politica corrotta, senza orizzonti e senso della priorità.
Noi radicalsocialisti da sempre crediamo che una soluzione possibile sia quella di creare una democrazia partecipativa che permetta a tutti di svolgere un controllo stringente sull’operato di chi viene chiamato ad amministrare il bene pubblico.
Siamo però convinti che senza una rivoluzione morale e civile il destino di questo paese non potrà che essere oscuro.
Noi, al contrario di chi parla di “uno vale uno” e poi elogia “l’uomo forte”, crediamo nella partecipazione come base di libertà e giustizia e continueremo a lottare per questo.