di Arthuro Baetscher –
Ciao MRS. Sono uno studente frequentante il Liceo Artistico “V. Calò” di Grottaglie (TA), una scuola non molto grande, con circa 350 studenti. Vi scrivo con indignazione e con la poca speranza che mi rimane. Dando uno sguardo al mondo e all’uomo d’oggi basta un istante per indignarsi, per decidere di vivere nel solitario e abbandonare la comunità, ma io purtroppo nutro ancora un minimo di speranza.
La scuola che frequento è come tante altre senza dignità in Italia, un piano inagibile, calcinacci dell’edificio esterno che cadono, macchinari obsoleti, dirigenti menefreghisti e schiavi dell’ufficio, della disumana imposizione statale, delle macchine monetarie e illusorie degli oligarchi capitalisti, coloro che fiatano affannosamente sulla quotidianità d’ognuno e che creano la morte dei popoli e la schiavitù dei singoli.
I professori non hanno nessuna voglia di ribellarsi, anche loro non hanno più speranze, si affiancano assopendosi sul muro delle moralità teoriche e dei buoni propositi marci.
In tutta questa discarica umana, gli studenti sono giovani boccioli adombrati dalla discarica, anche loro di conseguenza hanno perso i valori della lotta, hanno dimenticato e formattato il loro cervello al potere soffocante. Non sanno perché si fa un’assemblea d’Istituto, non sanno cos’è un’assemblea di classe, non sanno l’importanza di una manifestazione, non sanno cos’è lo Statuto degli Studenti e delle Studentesse, non sanno dei valori ottenuti dagli studenti e dai giovani del Sessantotto.
I valori e le lotte promulgate in Italia anche da lei, signor Capanna, si stanno dissolvendo nel teatrino borghese della dittatura celata dietro la democrazia di destra, dalla globalizzazione neoliberalista, dai marchingegni ipnotici di suggestione mediatica. Dalla morte della vita e la nascita della delegazione ai robot.
È per questo che le scrivo signor Capanna, la prego non si dia per vinto anche lei, i guerrieri riposano soltanto in letto di morte, si guardi intorno e reagisca.
Abbiamo ottenuto la libertà lottando, tempo fa, ma ora è diventata abitudine e normalità, non sapendo cos’è la sua soppressione. La invito a far di nuovo presente all’Italia e ai giovani italiani di continuare la lotta; di non arrivare alla soppressione fascista e proibizionista per svegliarsi e lottare, di non lasciar passare niente che violi i propri diritti, di far sempre presente le lotte di ieri per essere protagonisti delle lotte di oggi.
Io e altri del liceo stiamo formando quest’anno un collettivo studentesco che si impegni nella lotta per l’uguaglianza, per la libertà d’espressione e di critica, per la lotta al potere e il rispetto dei diritti.
Per questo la invito a venire, a fare visita al liceo. A recarsi a Grottaglie durante un’assemblea d’Istituto, organizzata dal comitato. A fare una conferenza sulla lotta e la conquista dei diritti oggi dimenticati e ottenuti nel Sessantotto, almeno per quanto riguarda la scuola. A raccontarci una storia, una bellissima storia proveniente dalla voce di chi l’ha vissuta e ne è stato protagonista.
Aspetto sue notizie speranzoso, la ringrazio della lettura, ripongo la mia fiducia in lei.
Arthuro Baetscher