di DANIELA TALARICO –
Ho sempre lavorato per la sovranità dell’Italia e per il socialismo, quindi proseguo il mio impegno con Marco Rizzo e col Partito comunista.
Dopo quasi tre anni di militanza nel Fronte Sovranista Italiano ora Riconquistare l’Italia, anni intensi e fecondi di idee e di positive relazioni ed esperienze politiche e umane, a seguito della drammatica accelerazione dei processi politici già in atto e della crisi sociale e democratica causata dalla gestione governativa europea dell’epidemia Covid, ho preso atto della inadeguatezza dei piccoli partiti e gruppi dell’area neosocialista e patriottica a rispondere in modo politicamente e strutturalmente adeguato alla gravità della congiuntura.
Nell’attuale contesto non occorre frammentazione ma alleanza sociale fra tutti i cittadini che condividono il vivere esclusivamente del proprio lavoro, che sia dipendente o autonomo, manuale o intellettuale.
Oggi il modello di sistema è basato su una sola ideologia, quella neoliberale, la quale nega il conflitto sociale che è il conflitto capitale – lavoro, non più rappresentato da alcun partito né di sinistra né di destra. Questi partiti si contrappongono su questioni non essenziali all’interno del modello neoliberista che non viene posto in discussione.
Non si tratta più del capitalismo produttivo e temperato del secolo scorso, ma del capitalismo finanziario sovranazionale che schiaccia e marginalizza la classe media oggi impoverita e proletarizzata. Se negli anni 70/80 del secolo scorso, per effetto del socialismo presente nella nostra costituzione e applicato come contrappeso al capitalismo, si verificava il “salto di classe” potendo diventare da proletari classe media, oggi assistiamo al salto di classe al contrario.
Si parla molto di “sostenibilità”, ma la sola cosa divenuta davvero insostenibile è il capitalismo.
Nessuna battaglia socialista potrà essere immaginata né attuata all’interno dei vincoli europei, dovendo riconoscere nel modello dello stato nazionale il solo in cui si possano ricostruire democrazia e giustizia sociale. L’Unione europea è un costrutto imperialistico, intrinsecamente non democratico e irriformabile, all’interno del quale non possono essere riaffermati processi democratici e diritti sociali.
Marco Rizzo ha da molto tempo compreso e affermato questa connessione declinando la propria battaglia politica in chiave antieuropeista.
Credendo dunque sia l’unico partito in grado di affrontare le difficili sfide che ci attendono con la necessaria attrezzatura, ho deciso di candidarmi alle prossime elezioni comunali di Torino come indipendente nelle liste del PC con Marco Rizzo.