Gli ultimi “utili idioti” del capitale

di LEONARDO MARZORATI

Il capitalismo mondiale sta utilizzando la pandemia in corso per dividere le classi popolari, specialmente in Europa. A contribuire a gettare benzina sul fuoco sono i vari esponenti della galassia “no vax”. Non si tratta di chi pone legittime domande sulle misure restrittive attuate dai diversi governi, come per il discusso green pass voluto dall’esecutivo italiano, ma di chi cerca di mettere gli uni contro gli altri senza focalizzare l’attenzione sui principali problemi della sanità.

C’è chi urla alla dittatura. Curioso che si possa gridare alla “dittatura” vivendo sotto una “dittatura”; in passato si sarebbe finiti a bere una bottiglietta di olio di ricino in una sede del Pnf o addirittura al confino. Questi paladini della libertà operano indisturbati sui social e nelle piazze, se non per alcuni tafferugli con le forze dell’ordine. Roba da poco per chi è stato nel 2001 al G8 di Genova o in altri contesti dove la repressione è stata di gran lunga superiore. E farlo notare non vuol dire essere conniventi con l’attuale sistema capitalista, tutt’altro.

Questi improvvisati leader no vax, che provengono da sinistra quanto da destra, sono coccolati da molti mass media, anche da quelli che li demonizzano. Se si vuole annichilire un nemico il metodo migliore è ignorarlo o eliminarlo, non ingigantirlo anche con le demonizzazioni. I tg nazionali hanno dato più spazio a manifestazioni che hanno portato in piazza poche migliaia di persone critiche verso il vaccino rispetto allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil, a cui hanno aderito milioni di lavoratori.

Perché tutto questo spazio ai no vax? Cui prodest? Evidentemente fanno comodo al Capitale. I no vax, per citare Lenin, sono probabilmente i nuovi utili idioti al servizio del sistema ordoliberista che ha permesso ai colossi farmaceutici di arricchirsi sempre di più durante la pandemia. Parlano male di Big Pharma ma in realtà contribuiscono ad aumentarne il potere.

Negli ultimi dieci anni, dal governo Monti al governo Draghi, in Italia sono stati fatti tagli pesantissimi alla sanità pubblica: 37 miliardi di euro. I picchi sono arrivati durante i governi con presidenti del Consiglio del Pd: Letta, Renzi e Gentiloni. A snocciolare questi vergognosi dati è stata la Fondazione Gimbe, il cui presidente Nino Cartabellotta è spesso attaccato sui social, guarda caso, da attivisti no vax. Questi ultimi raramente si sono scagliati contro i tagli alla sanità pubblica, ragione principale per cui abbiamo sempre meno posti nelle terapie intensive.

I vaccini non immunizzano ma riducono le terapie intensive e le morti. Un obbligo vaccinale reale e non ipocrita avrebbe probabilmente evitato le continue limitazioni date dal green pass. Queste limitazioni hanno rafforzato la galassia no vax. Forse avere una fetta di popolazione irriducibilmente ostile al vaccino fa comodo alle élite e alle case farmaceutiche. Lo stesso Mario Draghi ha spesso utilizzato un linguaggio di forte astio verso chi rinuncia a vaccinarsi, rafforzando così la frattura.

I non vaccinati sono un minoranza chiassosa. Più sui social che nelle piazze. Siamo in un Paese anziano, con tanti piccoli borghesi impauriti di perdere i loro privilegi. Lo si vede dall’astio verso gli immigrati africani. Alcuni di questi borghesucci si sono improvvisati leader dei no vax. Fare il pieno di like sui social stando seduti sulla poltrona di casa è molto più comodo che impegnarsi seriamente per dar vita a una forza politica che difenda davvero i lavoratori. Parliamo di persone che su Twitter invitano alla rivolta e al tempo stesso impazzirebbero per una carta di credito bloccata o la vacanza alle Maldive saltata. Si tratta perlopiù di benestanti narcisisti nostalgici delle vecchie stagioni di lotta o di gatekeeper, fasulli nemici del sistema che in realtà cercano di traghettare parti della galassia no vax verso lidi istituzionali (Claudio Borghi e Alberto Bagnai della Lega per esempio).

Questi esponenti no vax sono nemici del proletariato e amici (più o meno consapevoli) della borghesia. Si aggrappano spesso a problemi secondari per non trattare quelli primari. Deviano l’attenzione dai danni che il capitalismo negli ultimi decenni ha attuato contro il Sistema Sanitario Nazionale, capolavoro di diritti sociali attuato grazie al lavoro del ministro della sanità dal 1964 al 1968, il socialista Luigi Mariotti. Socialisti al potere vuol dire diritti sociali estesi, socialisti scomparsi dai radar vuol dire diritti sociali distrutti. Servono i socialisti, non i pagliacci no vax.

I lavoratori devono diffidare dei leader no vax, spesso spregiudicati imbonitori motivati principalmente da motivi personali (fu così anche per il movimento dei Forconi del decennio scorso). I lavoratori devono sostenere le forze che si battono per il socialismo, per la sanità gratuita per tutti.

I socialisti credono nella scienza e nel lavoro dei ricercatori, in Italia un’eccellenza. Il che non vuol dire farsi trascinare da un singolo scienziato, magari anch’egli in cerca di visibilità o rivalse personali. I socialisti devono sostenere la ricerca pubblica, unica arma per impedire che il controllo dei farmaci sia in mano alle società private.

No ai tagli continui alla sanità e sì al sostegno alla ricerca pubblica. Prendiamo esempio dal vaccino di Stato cubano. Purtroppo in Europa vige un sistema capitalista. Il vaccino serve, anche se realizzato da case farmaceutiche che hanno come primo interesse i propri utili. Utili che fanno la gioia degli azionisti, tra i quali, sono pronto a scommetterci, figurano un buon numero di leader no vax.

Leonardo Marzorati

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