Care e cari,
uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del comunismo. Non era che l’inizio, l’inizio del Manifesto del Partito comunista pubblicato esattamente il 21 febbraio di 170 anni fa. Oggi sentiamo il peso della nostra debolezza, della nostra inadeguatezza e capita spesso di sentirsi l’ombra di quello spettro, nani piccoli piccoli sulle spalle di giganti. Eppure quello spettro non ha smesso di far paura al capitale, alla violenta restaurazione neoliberista in atto.
Forse perché, come Marx aveva già spiegato in un altro celebre scritto, “il comunismo non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente”.
Ecco, Potere al Popolo in fondo è questo: un piccolo passo collettivo in movimento reale, che sta unendo lotte, mutualismo, sindacalismo conflittuale, partiti; che sta unendo molecolarmente tante resistenze finora disgregate in un progetto che vuole abolire lo stato di cose presente.
Proletari di tutto il mondo unitevi!, diceva in conclusione il manifesto. Oggi che il capitale sfrutta l’intera vita e mette in campo una potentissima capacità di disgregazione quell’appello è sempre più urgente. E non smette di animare la nostra sfida.
Buona lettura e soprattutto buon voto a tutte e a tutti!
Eleonora Forenza